venerdì 18 marzo 2011

A Centocelle tra nuove enoteche e il Coccio

Centocelle (aka 100celle) non è propriamente un quartiere vivace e modaiolo, soprattutto di sera quando sono pochissimi i locali aperti e i marciapiedi sconnessi e poco illuminati non invitano a passeggiare, nonostante il tessuto etnico del quartiere si presterebbe a diventare un nuovo Pigneto. Si vabbè, ci sono i cornettari ma questa è un'altra storia...

Quindi avendo deciso di festeggiare il 150° con l'attività più italiana di tutte da qualche secolo, cioè godere dei piaceri infischiandosene del futuro del paese ("O Franza o Spagna, purché se magna" cit. Guicciardini?), ed avendo optato per una trattoria nei pressi della Togliatti, si è posto il problema di dove fare un sano aperitivo nel deserto tra Centocelle e Alessandrino. Eravamo io & er Roscio aka er Papà, visto che l'Avvocato ci avrebbe raggiunto solo più tardi.

L'unica possibilità sembrava l'ottimo vegetariano-enoteca Arancia Blu, ma ci sembrava troppo "serio", quindi abbiamo provato un posticino in via Tor de' Schiavi 294 che vende bottiglie da secoli ma solo recentemente si è convertito alla mescita: Vitis Vinifera. Bel posto, con gestori simpatici e lungo bancone accogliente, 5-6 vini alla mescita e tartine (ripetutamente servite) per accompagnare l'alcool. Da YouTube è partito l'Inno di Mameli, in sintonia col clima patriottico di questi giorni, e alle 21 è suonata la campanella per avvertire (come da tradizione nei pub inglesi) che non si prendevano più comande.

Era ancora presto, e avevamo la necessità impellente di un altro posto dove aperitivizzare... ci stavamo dirigendo verso la libreria-caffè Rinascita, aperta fino a tardi, quando improvvisamente abbiamo avvistato un'altra enoteca ancora in attività in via delle Acacie 15/c: l'Aperitivo di... Vino, più piccolo del precedente e gestito con rude fermezza da un personaggio uscito fuori da un film di Verdone o di De Sica junior che stava chiudendo, ma che ci ha molto gentilmente spiegato le degustazioni che fanno martedì e sabato e ci ha inaspettatamente offerto un paio di prosecchi e qualche stuzzichino.



Si stava facendo tardi, e ci siamo diretti al Coccio, la meta della nostra cena, acclamata trattoria in via dei Meli frequentata dai turisti che lasciano entusiastiche recensioni su TripAdvisor sebbene non sia propriamente un posto di mano per chi alloggia in centro. In rete si parla molto bene del proprietario, Massimo, e del cibo, e la nostra verifica ha confermato i giudizi positivi, nonostante l'affollamento del piccolo locale che rende indispensabile prenotare almeno il giorno prima.



Mentre arrivava l'Avvocato, abbiamo gustato l'antipasto con formaggi, ricotta, mozzarella, salame e frittatine, e abbiamo poi scelto i nostri primi: l'Avvocato gli gnocchi, er Roscio i rigatoni con la pajata e io la minestra di broccoli e arzilla con quadrucci fatti in casa. Tutti molto buoni.



Nonostante la simpatia di Massimo che veniva a declamare il menu come un oste tradizionale, ai secondi abbiamo rinunciato (anche se l'abbacchio aveva un bell'aspetto...) e dopo una veloce puntarella (ben condita, ma si sente che sta finendo la stagione) ci siamo diretti su 3 dolci - semifreddo allo zabaione e qualcos'altro che non ricordo - ben fatti e ben presentati. Nota di merito per un Aglianico dei Feudi di San Gregorio a soli 15 euro e per gli amari (Unicum), liquori (Braulio) e le grappe (Berta barricata) offerti. In totale 30 euri cadauno, ben spesi. Burp!



Il Coccio
Via dei Meli 34 (angolo viale Alessandrino)
Tel. 338 3896037
Chiuso lunedì
Niente sito, ma pagina su FaceBook, oltre ad alcune simpatiche recensioni

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4 commenti:

  1. io non ho preso l'amatriciana ma la pajata!
    picoz

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  2. Ciao, abbiamo letto per caso questo divertente post e siamo felici di vedere che avete scelto i nostri vini e che vi siano piaciuti! Restiamo in contatto? Vi aspettiamo sulla nostra fan page di Facebook "I Vini dei Feudi di San Gregorio"...siamo curiosi di conoscere le vostre opinioni anche sui vini bianchi! A presto...un saluto
    Novella
    Team Feudi di San Gregorio

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  3. Che errore avete commesso...l'abbacchio di Massimo non si batte!

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