lunedì 9 giugno 2014

Dante, lo Zio e l'Orchidea

Destinazione Centocelle, per gli amici 100celle, quartiere popolare e popoloso ma non caotico, in crescita quanto a indirizzi gastronomici importanti a livello cittadino, come già segnalarono Puntarella Rossa ed Estra su Think-Oink, nonché noi stessi parlando di due enoteche (la seconda sembra aver chiuso inaspettatamente...) in una serata in cui poi superammo la frontiera di viale Togliatti per dirigerci verso l'Alessandrino.

Dicevamo le nuove aperture: dopo il successo planetario dell'alimentari DOL che si è spostato da poco in un nuovo spazio, abbiamo letto della creatività di Mazzo e di Rebbio, e dei gelati di Strawberry Fields. E in effetti anche la meta della redazione di MagnaRoma è stata un posto nuovo, ma fino a un certo punto... la pluridecennale trattoria Zio Dante si è infatti spostata di poco e da poco dov'era un altro locale chiamato L'Orchidea (di cui rimane traccia nei piatti griffati col vecchio nome...) ma cambiando insegna e diventando "La Cantina di Dante". Insomma, ricapitoliamo, Dante non è più zio ma si è trasferito in cantina dove c'era un'orchidea :-)


L'ambiente è nuovo, pulito e spazioso, con le ormai classiche lavagne per i piatti del giorno in aggiunta al menu. Abbiamo cominciato con un po' di antipasti misti da dividere: insalata di carciofi, involtini di melanzane e provola, alici fritti, pizzottelle... ci ha convinto tutto, in particolare la frittura leggera e saporita, e i carciofi ben conditi.



Poi siamo passati ai primi, e qui abbiamo provato un po' tutto: spaghetti alici e pecorino, patacche (una sorta di maltagliati fatti in casa) sia con alici e pecorino che con sugo piccante, gnocchi (anch'essi fatti in casa) alla sorrentina, tagliolini con carciofi, pecorino e guanciale croccante. Anche qui ci ha convinto tutto, forse un po' di meno gli gnocchi che di sorrentino avevano poco, ma le porzioni sono comunque generose e i condimenti buoni sebbene tendenti al saporito.




Abbiamo colpevolmente ignorato i secondi di carne e di pesce (una scusa per tornare!), come anche i contorni, per affrontare invece i dolci: tiramisù, pannacotta, profiteroles e bavarese, questa volta sottotono rispetto al resto della cena, non particolarmente entusiasmanti. Tutto innaffiato da vino Procanico, un bianco DOC ai confini tra Umbria e Lazio, di cui abbiamo richiesto bis e ter, e concluso con grappe e Fernet in assenza dei liquori ciociari Sarandrea che dovrebbero tornare presto. Servizio cortese e attento. Frequentazione interessante, se siete fortunati (come sempre in trattorie del genere) incontrerete personaggi e famiglie pittoresche. Conto finale sui 30 euri cadauno, con regolare e dettagliato scontrino. La conclusione è che Dante ci è piaciuto, molto.

Flashback: prima della cena, visto che ci stavamo e sembrava brutto non farlo, abbiamo testato una bella enoteca che si chiama Bianco & Rosso, piccola ma molto ben arredata e con un tranquillo spazio esterno dove stare al fresco. Non tantissimi vini ma interessanti, e taglieri di salumi e formaggi abbondanti e appetitosi. Anche loro hanno l'imprimatur di MagnaRoma :-)



La Cantina di Dante
Via degli Olivi, 51 (Centocelle)
Tel. 06 21803236
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Bianco & Rosso
Via Filippo Parlatore, 44 (Centocelle)
Tel. 338 8420148 - 320 0311772
chiuso il lunedì
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