giovedì 24 febbraio 2011

Un cubano sui Sette Colli

Riceviamo dalla nostra neo collaboratrice Monica il resoconto di una serata tutta al femminile e volentieri pubblichiamo :-)

Ieri sera ho avuto il piacere di riassaporare (non è la prima volta che ci vado) i piatti cubani del ristorante El Cubano sull'Appia Nuova. Il locale è piccolo e l'arredamento è semplice. Promossa l'accoglienza e il servizio ai tavoli che è piuttosto rapido anche se... ragazzi questo è un piccolo pezzetto di Cuba! Per cui, se decidete di andarci, mettetevi in testa che l'atmosfera che troverete è di quelle rilassanti e che vi godrete una piacevole serata gustando pietanze nuove e ascoltando musica (non dal vivo) tipiche della tradizione cubana.

Io e le mie amiche abbiamo cominciato con un "entrante" misto che comprende crocchette di patate ripiene di carne, banane verdi fritte e yuca fritta. In più (non compresa nell'antipasto) abbiamo ordinato di nuovo la yuca (prima ho omesso di dirvi che trattasi di un tubero) questa volta condita con il mojo e cioè un condimento a base di aglio e limone. Tutto buonissimo! A seguire io e Chiara abbiamo optato per un pollo alla barbacoa e cioè il pollo cotto con burro e soya. Il risultato è che vi mengerete una pietanza moooltoooo tenera e gustosa... Mentre Manuela e Francesca hanno scelto un ottimo picadillo che sarebbe un piatto di carne macinata con pomodoro, spezie e olive. Descritto così non rende l'idea, quindi vi suggerisco di andare dal Cubano e di assaggiarlo (il picadillo...) personalmente! Tutti i piatti sono stati accompagnati da riso bianco (da chiedere sempre!).

La nostra cenetta si è conclusa con un dolcetto cubano, esattamente la guayaba (dolce che prende nome dal frutto esotico con cui è stato fatto), con philadelphia (una piccola porzione del famoso formaggio è posizioanto accanto al dolce), e anche se i cubani non sono famosi per i dolci, devo dire che non era niente male. Dimenticavo...prima di andarcene non ci siamo fatte mancare un buon bicchierino di rum! Il tutto per 17,50 euro a testa. By Monica

El Cubano
Via Siderno 50 (Statuario - Quarto Miglio)
Tel. 06 7180139
Chiuso mercoledì

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domenica 13 febbraio 2011

Dal nostro inviato sui navigli II

Osteria Manfredi Amilcare. Nuovo localino rustico al Pigneto? Nantro pezzo de Roma sparita (che forse se sparisce ci sarà pure un motivo…), classico traiteur de noantri? Manco pe' gnente. Amilcare Manfredi è milanese. Bauscia addirittura, nel senso di supertifoso interista. E gestisce l'omonima trattoria in Via Imbonati 11 a Milano.

I luoghi
O signùr, direbbe la sciura. Perché a via Imbonati si incrociano immigrazione cinese, magrebina e latinoamericana, ci sono palazzacci brutti assai, la macelleria halal fianco a fianco al tempio dei Testimoni di Geova, un business center ultramoderno e multicolore, tirato su a riqualificare l'area industriale della Carlo Erba. Lì, tra piazzale Maciachini e la ciminiera occupata dai migranti a novembre scorso, con viale Jenner a un tiro di schioppo che i leghisti glielo avrebbero dato volentieri, a segnare il confine del quartiere a vocazione neo-artigiana Dergano, insomma in un mucchio di isolati che racchiudono macché un mondo, almeno due o tre, c'è la trattoria di Amilcare.

Spartana sobrietà
Cucina umile ma onesta, clienti fissi, operai e impiegati, ambiente in genere dominato dalla televisione, canale preferito RaiUno, scalzato solo dalle incredibili dirette di Telelombardia in occasione delle partite dell'Inter. Amilcare è un'oasi meravigliosamente démodé nel panorama di una ristorazione meneghina che subisce l'influenza (l'egemonia?) dei settori economicamente e culturalmente più rilevanti in città, la Moda e il Design. Tra vogue cafè e trattori traditori - la "Emiliana" gestita da un ex capoeirista brasiliano che un paio di anni fa mi giurava che la sua lasagna era "fatta come a Bologna", 'tacci sui - osterie della mala che riscoprono l'antica vocazione con prezzari da furto, altre che presentano voci del menu tipo "sfere dell'empireo in giardino zen", deliri fusion finto giappo, cuochi star, risotti coll'ossobuco da trenta euro, locali recanti l'insegna "ristorante cinese-italiano-sudamericano"… In questo tristo contesto la trattoria di Amilcare è una fulgida eccezione.

Ogni mattina il menu viene scritto a macchina con carta copiativa. Non varia molto di giorno in giorno ma tant'è: se si va per la colazione si può anche assistere al rituale della battitura della lista quotidiana, che reca tanto di data. I piatti sono di una semplicità da restarci secchi. Pasta: al ragù, al pomodoro, al burro. Secondi: cotoletta, trippa alla cremonese, bollito, bistecca di manzo. Pesce: salmone o baccalà a crudo. Formaggi: taleggio, gorgonzola, caprino. Contorni: verdure cotte, finocchi, insalata verde o mista, patate.

Fino a poco tempo fa la tv, seguita attentamente da astanti ed esercenti, soprattutto la sera, nelle fasi finali de "I soliti ignoti" di Frizzi, era di quelle col tubo catodico. Solo nel 2010, in pieno switch off da digitale terrestre e in occasione della periodica rinfrescata alle pareti (che da Amilcare si fa almeno una volta l'anno), è stata sostituita da uno schermo piatto. Il mugugno dei clienti affezionati ha ceduto il passo al rapimento estatico una volta tornato Frizzi.

I tavoli, distribuiti in due stanzoni con stufa, sono apparecchiati con cura. Niente tovaglie di carta, Amilcare ha una sua spartana sobrietà. La cucina è a vista, nel senso che la porta è aperta per comodità. Il bagno è fuori, nel retro del locale, e nelle fredde serate milanesi è tipo ghiacciaia. Al momento della dolorosa, il figlio di Amilcare, austero ma col baffo che conquista, ti accoglie alla cassa con un "Vediamo quanto hai fatto". Il prezzo di un pasto completo con porzioni di tutto rispetto può aggirarsi intorno alla cifra folle di 15 euro a persona. Dal primo al dolce, bevande comprese, a meno che non vi spariate digestivi a raffica.

Aperto a colazione, pranzo e cena dal lunedì al sabato. Orari milanesi, non vi venga in mente di presentarvi alle undici di sera, come spagnoli, giornalisti o gente dello spettacolo: trovereste la serranda abbassata. Chiuso la domenica.

Osteria Manfredi Amilcare
Via Imbonati 11 – Milano
Tel: 02 6081008
Chiusura: domenica

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