venerdì 29 gennaio 2010

Per le prossime occasioni...

Post atipico (come un lavoratore del call center) per segnalare qualche locale già famoso da provare nelle prossime occasioni, grazie alle recensioni che altri colleghi bloggers (anvedi che fico che fa!) hanno fatto recentemente: una specie di lista della spesa dei quartieri romani da frequentare meglio.


L'idea ovviamente (e come te sbagli) non è nostra, ma dei dissaporati, che hanno proposto i 5 migliori piatti di pasta di Roma e i 10 indirizzi imperdibili della città (peraltro c'è anche la lista delle 5 migliori carbonare, ma qui andiamo sull'ultra-specializzato!).


Ma noi ci adeguiamo subito e rilanciamo.

1) A Prati bisogna provare quello che viene definita la migliore trattoria romana per la qualità delle materie e la creatività delle preparazioni, anche se i prezzi sono ovviamente maggiori dello standard a cui vi abbiamo abituato: Arcangelo, di cui parla se stesso e Senza Panna. Bisogna anche provare Settembrini, ristorante costoso e sciccoso, ma Bonilli e Puntarella Rossa dicono che ne vale proprio la pena.

2) A Ponte Milvio è imminente una cena in una trattoria invece più contenuta come prezzi ma non come qualità, orgogliosa di continuare i prodotti tipici del Lazio e le ricette tradizionali, che già nel nome è tutto un programma anche se il pezzo forte sembra essere la carbonara: il Quinto Quarto, chiocciola Slow Food, di cui si parla nel blog di Bonilli, dalle parti della Puntarella Rossa e qui .

3) All'Esquilino bisogna tornare, stavolta con recensione e foto, nel tempio della cucina marchigiana a Roma: la Trattoria Monti, altra chiocciola Slow Food, di cui si parla qui.

4) E poi a Testaccio è obbligatorio tornare, ogni qualche mese almeno, da Felice, già recensito abbondamente sul nostro blog, ma di nuovo fotografato da Senza Panna.

5) E infine, al centro centro, un posto casalingo e ruspante che esiste da decenni ma che (mea culpa, mea maxima culpa!) non ho mai avuto il piacere di provare, e sembra che la perdita sia molto grossa: Settimio al Pellegrino, di cui Puntarella Rossa parla qui.

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