Avete presente quel tratto pieno di curve di via di Pietralata, senza marciapiede, verso lo sbocco sulla Nomentana, dove si susseguono gli arrosticini proletari dei Quinzi, la superbia di Mejo de Betto & Mary, la creatività del Lanificio (sì, proprio sorgeva il mitico cornettaro con il montacarichi!), l'azotemia di Bistek e la tradizione del Gallo Rosso?
Beh, tra il Lanificio e Bistek non lo vedrete mai, se non lo cercate, ma al posto di un'autofficina, anzi per la verità mantenendo proprio le vecchie insegne e gli ormai inutili cartelli "Per le revisioni fermarsi qui", c'è un cancello apparentemente anonimo che si apre ogni sera dalle 20 alle 24 (tranne il lunedì), con una scritta che rappresenta (oltre alla gente che aspetta...) l'unico indizio che qualcosa è cambiato in questa nuova zona cult della Capitale: "Fish Market"!
Visto che l'afa regna sovrana in questo inizio di estate sulla Città Eterna, il presente post risparmierà sforzi inutili sulla tastiera e andrà per punti, ricapitolando le finora due apparizioni del sottoscritto ;-)
Ambiente: spartano, con divani scompagnati all'ingresso, un tavolinetto dove una stangona fa le tessere arci (sì, è un circolo culturale...) gratuite, tavoli e sedie altrettanto scompagnate e più o meno comode (e a volte instabili), un bancone a sinistra con le bevande (vermentino e pecorino della casa) e poi, in fondo, sua maestà il bancone del pesce, dove un poco loquace addetto taglia e pesa il pesce, seguito subito dopo dalla cucina e dalla cassa. Metà è all'aperto e metà al chiuso sotto al capannone dell'ex officina, è il mix è piacevole, sicuramente diverso da ogni altro posto di Roma, direi quasi barcellonese...
Cibo: delizioso, sebbene il menu sia limitato a poche cose, tipo i cartocci con la frittura di moscardini, calamari, gamberetti o lattarini, la bruschetta con sugo di cozze e vongole, gli spiedini di pesce, l'insalata di polpo, l'hamburger di spada/spigola/tonno/salmone e soprattutto il pesce alla piastra al peso, dove potete sbizzarrirvi con i crostacei e il calamaro, il pesce spada e il tonno da scottare appena, le orate e le spigole, e non mi ricordo cos'altro.
Servizio: da mensa aziendale, che fa tanto trendy & cheap... trovate sul tavolo un foglio con le ordinazioni, un portapenne e una penna: discutete con i commensali cosa mangiare, lo riempite (il foglio, non il portapenne), andate al bancone del pesce, scegliete e pagate. I piatti ve li portano gli addetti, su vassoi da mensa aziendale (l'avevo già detto?).
Frequentazione: giovanile e notevole, non da periferia romana, se considerate che i proprietari sono anche gli ideatori del coffee pot e si sono portati dietro la clientela di affezionati. Il rovescio della medaglia è che è affollato qualsiasi giorno della settimana, quindi è necessario prenotare SEMPRE.
Costo: contenuto per essere pesce, ce la caviamo con 30-35 euri alzandoci sazi e avendo la sensazione di aver mangiato bene. A meno c'è solo Franco ar Vicoletto, non so se rendo l'idea ;-)
Fish Market
Via di Pietralata 149b (Tiburtino)
Tel. 347 0095009 (mandare un sms con nome, orario e numero di persone; riceverete la conferma sempre via sms)
Aperto solo a cena, chiuso lunedì
Niente sito, ma pagina FaceBook
Qualche recensione: Via dei Gourmet, Puntarella Rossa Uno e Due, Walden.
Carissimo, ti aspettavo al varco. Sono stata proprio sabato scorso al Fish Market e poiché ho avuto delle perplessità a riguardo, aspettavo proprio che qualcuno mi desse il "la" per srotolare la mia opinione sul posto (certa che non ti saresti fatto sfuggire certamente l'occasione di testare questa new entry in quel di Pietralata). L'ambientazione di ristorante "clandestino" in cui entri pensando di far revisionare il motorino ed esci con una scorpacciata di pesce mi piace e mi ha divertito. Come anche mi ha divertito il senso di smarrimento che hai a causa dell'inusuale -quanto complicato- sistema in cui ti servono che prevede tu debba percorrere una sorta di via crucis per arrivare a completezza del pasto. Ho gradito molto gli antipasti e nn mi importa della poca scelta: le troppe righe nel menù di pesce si pagano con la non freschezza del prodotto perché non puoi avere tutto e sempre. Notevole la freschezza dei gamberi fritti, la croccantezza dei moscardini, la sfiziosità degli hamgurger ed il pesce spada era gradevole.
RispondiEliminaCi sono però tre capisaldi che nella mia testa fanno di un ristorante (di pesce e non) un ristorante in cui tornare e nessuna delle tre è stata rispettata:
1- la cottura del pesce: the shorter the better come dicono gli inglesi. La spigola (la bella spigoletta che mi ero scelta con cura) è stata stracotta: era praticamente una purea, rendendo vana la adorata compattezza del pesce fresco alla griglia. E non si può sacrificare una spigola per le manie da fuochista del cuoco.
2- l'insalata di polpo: premesso che potrei uccidere per una insalata di polpo coi fiocchi, quella del fishmarket era così gommosa che sembrava di (im)mangiare una bigbabol. Per fare un polpo che ti si scioglie in bocca ci vogliono veramente poche accortezze (basta conoscerle e dedicare un po' d'amore a questa creatura)
3-la durata della cena: quando vado a cena fuori programmo di passare una serata fuori e non solo una cena. Il che significa intrattenersi con il compagno/a che sta condividendo con te l'esperienza gastronomica. Ebbene ciò non mi è stato permesso dal momento che sono stata cortesemente buttata fuori al finir della cena per far posto agli altri ( e non erano neanche le 22!). Lasciata per strada a Pietralata cercando di finire la serata da qualche altra parte.
C'è poi da dire che lo spiedino di pesce consta di 2 gamberi + 1 anello di calamaro e, crepi l'avarizia, di un pezzettino di tonno.
Ragazzi, che dire...divertente per un aperitivo con cartoccini di fritti e l'hamburgher. Ma il Pesce lo vado a mangiare da un' altra parte!
ciao ciao!!!
Carissima, condivido quanto scrivi, tranne la parola "ristorante" e quello che ne consegue; mi spiego: il fish market ovviamente non è un ristorante, nè come menu nè come ambiente nè come servizio, e quindi può solo essere giudicato su un metro di valutazione da tavola calda, forse persino da street food; è in quest'ottica che dico che mi è piaciuto, e che i 30-35 euri sono ben spesi (tranne l'insalata di polpo, probabilmente).
RispondiEliminaCerto, con solo 5-10 euri in più puoi andare da fabrizio alle quattro monete (già recensito su questi schermi...), un ristorante di pesce vero e proprio, e alcuni potrebbero ritenerlo superiore quanto a rapporto qualità/prezzo, ma qui non stiamo facendo classifiche.
PS: sulla cottura del pesce puoi dire alla cucina le tue preferenze, io mi sono trovato bene entrambe le volte chiedendo tonno e spada appena scottati.
a me è piaciuto, soprattutto il tonno a trancio, difficilmente l'ho trovato così buono da altre parti...per quanto riguarda l'insalata di polpo, se voi vi ostinate a prenderla non è colpa mia :)
RispondiEliminaAppena rientrato a casa dopo il "primo turno" di Fish Market: grossa delusione ! Ambiente gradevole, servizio volenteroso, addetto alla cassa un pò frastornato, ma passiamo al dunque, ovvero il mangiare (visto che abbiamo speso 35 euri a cranio, quindi da trattoria/ristorante, e non da sagra del pesce a Ladispoli).
RispondiEliminaBeh, cartocci di calamari e moscardini abbastanza unti e insipidi, pesce spada e tonno appena scottati (e questo ci può stare), ma marmora e altro pesce a me ignoto decisamente poco cotti (intorno alla lisca la carne rimaneva attaccata tenacemente). Calamari alla piastra finalmente con la giusta consistenza e cottura, ma patate fritte da congelatore. Per consolarci, a 5 minuti di auto, una buona coppa a 3 euro da Gori Gelato a Piazza Agrippa.
Accidenti in che amabscia mi mettete...ne avevo letto su Trovaromae per...ritrovare il posto sono arrivata qui :(
RispondiEliminaCredo vi andremo cmq non fosse altro che per vedere il posto ops 'location'!
E cmq vi sapro' dire.
Per ora grazie a tutti
sherazade
http://sherazade2011.wordpress.com/