martedì 3 gennaio 2012

La Cucina nel Lanificio

L'abbiamo già citato quel tratto della via di Pietralata pieno di curve e senza marciapiede, verso lo sbocco sulla Nomentana, dove si susseguono gli arrosticini proletari dei Quinzi, la superbia di Mejo de Betto & Mary, l'azotemia di Bistek, la tradizione del Gallo Rosso e l'itticismo di Fish Market.




Ora torniamo a parlarne perchè da poche settimane si è installato al piano terra della factory art (ecchedè?) "Lanificio 159" il ristorante "Lanificio Cucina" (eh già, come sbagliarsi...). Il Lanificio è uno spazio multifunzionale che ospita corsi di danza, eventi, mercatini ecc. e che sorge al posto di un vecchio stabilimento industriale affacciato sull'Aniene e che già aveva dato grandi soddisfazioni a noi gastrofanatici (nel senso che se magnamo di tutto): era la mitica location del cornettaro con il montacarichi nei luccicanti anni 90!




Oggi è un pezzo di New York o di Londra trapiantato nel Quinto Municipio: ingresso rigorosamente post-industriale e minimalista (cercate la "Carrozzeria Gigliotti"...), arredamento ricercatamente vintage, una enorme vetrata aperta sull'Aniene (ma a cena si può solo intuire visto che manca qualsiasi illuminazione esterna) e tre piani sfalzati che ampliano e movimentano il locale. Per un book fotografico vi rimando qui, ma di sicuro l'atmosfera è molto molto bella, e insolita per una città pigra e allergica alla modernità come Roma. Diciamo che ricorda un po' Necci per il menu, il nuovo Propaganda Caffè per l'arredamento e il Pastificio per il contesto.




Ecco, appunto, il menu. Su un semplice foglio il fronte mostra 6-7 proposte per antipasti, primi, secondi e dolci, mentre il retro presenta una trentina di vini principalmente biologici e naturali. Dopo aver scelto un buon Borgogna bianco (ma mi è rimasta la curiosità dell'Alsazia, sempre bianco), il problema giunge con i piatti del giorno, che sono quasi più di quelli in carta e si fa fatica a orientarsi bene. Comunque decidiamo di partire con 4 antipasti, ossia una vellutata patate porri e lenticchie (talmente abbondante che sembra più una zuppa che uno starter), una parmigiana di zucchine (leggera ma poco saporita) e un paio di flan di cipolle (buoni e gustosi).




Proseguiamo con i primi, tutti particolari e piaciuti molto: rigatoni con una crema di broccoli e roquefort, fettuccine al baccalà e i miei tortellini con sugo di piccione e castagne. Come secondi, nonostante interessanti proposte di carne, ci siamo rivolti verso la spigola in crosta di patate (molto buona), il baccalà con le verdure e un carciofo alla romana. Come dolce ha spopolato la mousse di ricotta ai cachi, fatta bene, insieme a un gelato di crema con mele cotte alla cannella che, nonostante la prima impressione ospedaliera, si sono rivelate gustose. Per finire, anche dei caffè al bicchiere ben fatti.




Al momento della dolorosa c'è invece un piccolo appunto da fare: sul tavolo è arrivato un conto, sia pure su ricevuta debitamente timbrata, che riportava solo il totale di 150 euri tondi tondi, senza alcuna specifica dei singoli costi; ora è vero che da un rapido calcolo il prezzo era corretto e anzi forse un tantinello scontato, però per trasparenza sarebbe preferibile avere un riepilogo completo. Nell'insieme non sarà un menu soprendente o particolarmente estroso, ma si mangia bene, in un bel posto, con un servizio attento, a prezzi contenuti (meno di 40 euri a persona). Rischia seriamente di diventare uno dei miei preferiti...




Lanificio Cucina
Via di Pietralata 159 (parcheggio interno)
Tel. 06 4501384 - 347 1809123
Sempre aperto, a pranzo e cena
Niente sito, ma pagina FaceBook
Le recensioni di Via dei Gourmet, Puntarella Rossa e TripAdvisor

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2 commenti:

  1. Oggi provato per il brunch domenicale (18 euro + bevande e caffè): ambiente gradevolissimo, anche se un pò troppo rumoroso, e una gran varietà di piatti soprattutto se non sia rriva troppo tardi(tra i freddi, predominano verdure cotte/crude e formaggi/ricotte, mentre tra i caldi due varietà di pasta, una zuppa di verdure e due secondi (salsicce al sugo e petti di pollo). Verso le 14:00, forse per accontentare i tanti bimbi in sala, frittini e patatine. Quattro varietà di dolci (particolari e molto buoni gli spicchi di arancia cotti al forno con sbriciolata di (forse) amaretto. Il tutto accompagnato da una buona bottiglia di Terlaner 2011 della cantina Terlan e da un moscato passito Ludum 2009 di Marco Carpineti, felicemente consigliate dal professionale e cortese personale di sala.
    Secondo me (ma lo devo provare) la sera perde un pò del suo fascino. Vi farò sapere ...

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  2. ho provato anch'io il brunch domenicale, ed è effettivamente ottimo sia per i piatti (anche se bisogna evitare di riempiersi il piatto subito, ché poi arrivano altre cose calde) che per l'ambiente luminoso e panoramico (sulle anatre dell'aniene...), sebbene possa essere troppo rumoroso; bevuto un profumato chablis, uno chardonney francese; la percentuale di bimbi e di donne incinte è comunque incredibile :-)

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